Venticinque operatori balneari di San Vito Lo Capo, sostenuti da CNA Trapani, hanno presentato opposizione contro l’approvazione del nuovo Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm) adottato dalla Giunta comunale e deliberato dal Consiglio comunale.
Nel documento – indirizzato oltre che al Comune, anche alla presidenza della Regione Sicilia – viene evidenziato come nel nuovo Piano, pur essendo garantita la vigenza delle attuali concessioni, “è sin da subito lesiva la previsione della soppressione delle stesse allo scadere del titolo oggi in essere” (la scadenza è prevista al 31 dicembre 2023, sebbene le concessioni in oggetto siano antecedenti alla Direttiva servizi, con diritti acquisiti fino a dicembre 2033).
“In particolare – si legge nel documento – in base al nuovo Piano di utilizzo del demanio marittimo, le concessioni di cui gli odierni esponenti sono titolari sono destinate ad essere illegittimamente soppresse”.
Gli operatori balneari, inoltre, sottolineano “vizi di eccesso di potere per difetto di istruttoria”, oltre che “carenza di motivazione”, specificando che il Piano comprometterà l’esercizio della libertà d’iniziativa economica degli attuali operatori balneari, comportando l’artificiosa frammentazione e estinzione dei rispettivi compendi aziendali. Inoltre riduce e accorpa le vigenti aree date in concessione ledendo la stabilità dei rapporti concessori in essere”. Inoltre contrasta con gli articoli 3 e 4 della legge sulla tutela della concorrenza, la 118 del 5 agosto 2022, che prevede tra l’altro indennizzi per i concessori uscenti.
“Il Piano adottato – si legge ancora nel documento – ridurrà il numero degli operatori presenti sul litorale comunale, finendo dunque per disattendere le finalità della Direttiva Bolkestein, che mira a creare un mercato unico dei servizi, incentrato sui pilastri delle libertà di circolazione dei servizi e di stabilimento dei prestatori. Inoltre viene evidenziato come il Piano sia stato “adottato senza garantire la partecipazione al procedimento degli operatori interessati da esso”.
“Inconcepibile ed inammissibile che l’amministrazione comunale di San Vito Lo Capo possa cancellare con un colpo di spugna il lavoro fatto negli anni dai concessori balneari locali, che hanno contribuito allo sviluppo del comparto turistico, alcuni dei quali vantano più di quarant’anni di attività”, ha affermato il segretario di CNA Trapani, Francesco Cicala.
La CNA territoriale, a nome dei venticinque operatori del turismo, chiede alla Regione e al Comune di “riesaminare il Piano riaprendone l’istruttoria e garantendo la partecipazione procedimentale degli operatori interessati”.
CNA Trapani, in sinergia con l’Associazione regionale e nazionale – sta già organizzando un incontro con l’Assessore regionale al territorio e ambiente, Elena Pagana, per far presenti le istanze degli operatori del settore.
“Siamo sempre aperti al dialogo, ma non possiamo non difendere gli interessi legittimi di tanti imprenditori del territorio – dichiara il coordinatore regionale di CNA Balneari, Gianpaolo Miceli – Si tratta di microimprese familiari legittimamente insediate sul demanio che vogliono continuare il loro lavoro a sostegno dell’economia turistica siciliana. Non vogliamo immaginare San Vito come caso nazionale in negativo, speriamo piuttosto che l’Ente si ravveda, e auspichiamo una rapida azione risolutiva”.
L’evoluzione del caso San Vito Lo Capo si appresta a divenire determinante per la riforma della normativa nazionale, tuttora in corso in quanto non ancora allineata alle norme europee e oggetto di controversie.