Alla crescita del turismo in piena ripartenza dopo il Covid non corrisponde un’altrettanta disponibilità di addetti, soprattutto giovani. Diventa così molto difficile fornire un’adeguata risposta in termini quantitativi, oltre che qualitativi, alla richiesta di servizi per l’ospitalità, per la ristorazione e per l’intera filiera che comprende anche offerta extra-alberghiera, terme, campeggi, stabilimenti balneari, impianti di risalita, ormai impegnati anche durante i mesi estivi. È, dunque, l’intero sistema turismo a soffrire la carenza di addetti e per questo motivo diventa necessaria una risposta non solo adeguata e rapida ma complessiva.
L’emergenza ha spinto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, a convocare un incontro su tale problema con le maggiori organizzazioni del comparto, come CNA Turismo e Commercio.
Nel corso dell’incontro CNA Turismo e Commercio ha proposto che venga offerta una maggiore formazione specializzata attraverso l’interoperabilità con i fondi dedicati e una maggiore interazione tra gli istituti tecnici alberghieri e le imprese di settore. Bisogna, infatti, rendere più attraenti queste attività per i giovani ridefinendo le loro competenze con un programma di concreta crescita professionale. A una maggiore formazione specializzata corrisponde maggiore possibilità di assunzioni.
Vanno inoltre introdotti – in attesa di una riduzione del cuneo fiscale – maggiori incentivi, attraverso le imprese, per “risarcire” gli addetti soprattutto nei giorni prefestivi e festivi e durante i picchi stagionali.
La carenza di personale durante la stagionalità, infatti, rappresenta una delle maggiori criticità – un problema nel problema – a cui bisogna porre rimedio con una contrattazione ad hoc. Una contrattazione che preveda agevolazioni ad hoc per dare risposte alla necessità di vitto e alloggio evitando una sensibile erosione delle retribuzioni solo per soddisfare questi bisogni primari. Vanno inoltre introdotti pacchetti di welfare aziendale che, abbinati ad altre iniziative, possano supportare i giovani lavoratori nei periodi di riposo.