Come concordato nel corso dell’ultima Assemblea regionale dei balneari, tenuta a Pozzallo, una delegazione di CNA ha incontrato l’Assessore Regionale al Territorio Ambiente Elena Pagana. Al centro del confronto, le criticità di alcuni territori nella redazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo, strumenti fondamentali poco presenti nello scenario siciliano e, purtroppo, in alcuni casi mal progettati e senza alcuna condivisione con gli operatori e le associazioni locali. In particolare sono stati accesi i riflettori sulle realtà di San Vito Lo Capo, nel trapanese, e di Mascali in provincia di Catania. Entrambe interessate dall’adozione di strumenti con numerose criticità tra cui la cancellazione dei concessionari esistenti dalle previsioni di piano. Un atteggiamento che preoccupa non poco la Confederazione che ha partecipato con il presidente ed il coordinatore regionale, rispettivamente Guglielmo Pacchione e Gianpaolo Miceli, e due rappresentanze legate ai territori di San Vito e Mascali. L’Assessore, dal canto suo, ha preso atto delle difficoltà rilevate dalla CNA, assumendo l’impegno di affrontarle con gli uffici competenti. Ha anche espresso l’intenzione di semplificare i procedimenti di redazione ed attuazione dei Pudm, oltre ad avviare una azione di riorganizzazione degli uffici per semplificare ulteriormente procedure e procedimenti in vista della prossima mappatura delle concessioni contemplata nel disposto normativo nazionale. L’occasione è stata inoltre utile per porre l’attenzione sui forti danni subiti dagli operatori in occasione delle recenti mareggiate che hanno colpito pesantemente l’Isola. A questo proposito, CNA Balneari ha già richiesto specifica audizione alla IV Commissione Legislativa all’Ars, guidata dal presidente Giuseppe Carta, per provare ad individuare delle forme di sostegno alle imprese colpite dall’eccezionale ondata di maltempo.
Costantini al “Taormina Food Expo 2024”: valorizzando la gastronomia, si valorizza tutta la filiera agroalimentare
“Il turismo della Sicilia mostra numeri importanti ma per consolidare la crescita e rafforzare il valore economico e culturale “occorre un altro patto di Taormina”.