“Una crisi di governo del tutto inopportuna in una fase così delicata per il Paese”. Il Presidente Nazionale di CNA, Dario Costantini, partecipa a un evento di CNA Calabria e sottolinea la lunga lista di criticità ed emergenze che hanno bisogno di risposte. “Il presidente di CNA Calabria poteva portare la nostra gente in piazza a lamentarsi e invece siamo qui a confrontarci con la politica e mettere in campo azioni per far sì che la nostra associazione sia ancora più utile alle imprese”. “La scorciatoia della disintermediazione e un certo populismo sono stati nocivi per la politica” ha evidenziato il presidente CNA che ha rilanciato sul patto sociale “ma serve un confronto serio tra governo e parti sociali coinvolgendo le componenti più rappresentative per rispondere a emergenze e criticità”.
Costantini si è soffermato sulla responsabilità, “la materia prima che più di tutte oggi manca”. “Sono salito ieri su un aereo pensando al prossimo incontro con il presidente del consiglio e quando sono atterrato il premier si era dimesso e per un attimo ho pensato di essere su scherzi a parte”.
Nell’intervento a Catanzaro il rilancio del Sud è tra i temi principali. “Il Mezzogiorno non può perdere il treno del Pnrr. È l’ultima occasione per dare una prospettiva di sviluppo a un ‘area determinante per tutto il Paese”. “Potevamo soffiare sul fuoco del disagio – ha aggiunto Costantini – sarebbe stato più facile, invece continuiamo ad essere responsabili e credibili nell’interesse dei nostri associati e dell’Italia”.
Il Presidente CNA torna anche sul dossier degli ecobonus per i quali “le nostre hanno investito, hanno anticipato quattrini per conto dello Stato ed oggi rischiamo di veder chiudere oltre 30mila imprese e lasciare senza lavoro oltre 100mila persone”.
Costantini ha quindi indicato la necessità che la politica si renda conto delle enormi sfide da affrontare tenendo conto che “oggi il sentiment tra le imprese è peggiore rispetto a quello della crisi finanziaria e anche della fase acuta della pandemia”.
Serve “responsabilità da parte di tutti per dare una prospettiva al Paese nella consapevolezza che non ci sono prospettive senza le piccole imprese che “non vanno di moda ma rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana”.