La gestione della pandemia e ora gli effetti della guerra hanno dimostrato l’importanza e il valore sociale della rappresentanza. Coloro che teorizzavano che i corpi intermedi fossero un ostacolo alla governabilità si stanno ricredendo. Ascoltare la rappresentanza significa ascoltare l’opinione pubblica”. Il presidente nazionale di CNA, Dario Costantini, dal palco dell’assemblea di CNA Modena, rivendica il ruolo prezioso che svolgono le associazioni di rappresentanza. In un dibattito pubblico con il sociologo Ilvo Diamanti e il direttore del quotidiano Domani, Stefano Feltri, il presidente di CNA sottolinea come “la nostra Confederazione da 76 anni anima un movimento partecipativo di donne e uomini, che rappresentano interessi legittimi ma che trovano la legittimità nell’interesse generale del Paese”.
La disintermediazione, il rapporto diretto tra politica e cittadini, si è rivelato effimero, anzi ha reso il consenso sempre più strumentale e poco convinto. “Abbiamo un numero di associati che è uguale agli iscritti dei principali partiti – ha detto Costantini – e non c’è forza politica che abbia una presenza capillare e articolata sul territorio come la nostra. Siamo allergici al sondaggismo, noi siamo sul territorio e ascoltiamo e, in modo responsabile, presentiamo istanze e proposte per contribuire a modernizzare il paese, salvaguardando la coesione sociale e cercando di favorire una società più equa e giusta”.
“Durante la pandemia – ha ricordato – proprio qui in Emilia-Romagna abbiamo contribuito a siglare un patto per il lavoro in regione che ha funzionato. Un esempio di concertazione positiva. Non siamo contenti quando vediamo la politica debole. Anzi, come rappresentanza auspichiamo forze politiche robuste, con idee e visioni, in modo da poter lavorare insieme. Ogni tanto però la politica dimentica le buone prassi”
Anche Diamanti ha evidenziato l’importanza della rappresentanza: “Siamo ormai in una democrazia immediata, che ambisce o pretende di saltare la mediazione. In un mondo così, fatto di persone sole, la rappresentanza è importante perché diventa un luogo di riflessione, collaborazione e discussione, oltre che un luogo di incontro sociale. Esiste una relazione molto stretta tra la vita online e sfiducia negli altri: la vostra attività quotidiana va in senso opposto e per questo il vostro ruolo di mediazione è fondamentale. Ed è merce rara. È vero che in questi ultimi vent’anni abbiamo vissuto una crisi della rappresentanza, ma le cose stanno cambiando”.
Stefano Feltri ha invece puntato l’indice sul distacco esistente tra territorio e politica, evidenziando la necessità di difendere gli interessi particolari. “Non si può pensare solo in termini di Pil – ha sottolineato il direttore di Domani – e per di più sono finite le scorciatoie, in un mondo sempre più complicato, dove si rischia di morire di inflazione o di recessione. Credo che le associazioni debbano fare anche questo tipo di scelte perché i partiti sono rimasti indietro, percepiscono un crescente disagio sociale ma senza essere capaci di affrontarlo. Serve dare opportunità a chi ha idee chiare. Tutelare solo una parte, se questa è una parte sana, non è più un tabù”.
In questo contesto qual è il futuro di CNA? “Il futuro è un libro che dovremo scrivere insieme – ha concluso Costantini. “Di una cosa però sono certo: che il nostro futuro dipenderà dal fatto di riuscire ad essere ancora più utili alle imprese e CNA ha le potenzialità per farlo. Peraltro, questa sorta di deglobalizzazione – potremmo chiamarla così – a cui stiamo assistendo offre diverse opportunità. Alle imprese e a CNA”.
La comunità CNA è aperta al mondo ed “è impegnata a consolidare e rafforzare il dialogo con altre realtà. La settimana scorsa ho incontrato il premier spagnolo e poi le Pmi catalane ragionando, su larga scala, in merito agli acquisti massivi di gas e alla formazione di tecnici specializzati. Contemporaneamente, il nostro Segretario Generale, Sergio Silvestrini, ha incontrato gli amici tedeschi per condividere, attraverso i medesimi temi, il rilancio delle imprese artigiane. Insieme abbiamo incontrato il ministro dell’economia, ma di tutto questo sulla grande stampa poco spazio. Invece fiumi di inchiostro e truppe di inviati per un fatto di costume”.
Il dibattito si è poi concluso con il saluto di Claudio Medici al segretario territoriale Alberto Papotti, che dopo sette anni, il prossimo mese di settembre, lascerà l’incarico a Francesco Stagi.